I dipendenti privati possono chiedere la cessione del quinto?
Posso ottenere un prestito come dipendente privato?
Stai lavorando in un’impresa privata e ti stai chiedendo se puoi ottenere un prestito? La risposta è sì. Attraverso la cessione del quinto puoi facilmente ottenere liquidità aggiuntiva in modo rapido e conveniente. Questa forma di finanziamento è infatti aperta a varie tipologie di richiedenti: dipendenti pubblici, pensionati, ma anche dipendenti privati.
Vediamo allora nel dettaglio cos’è e quali caratteristiche presenta la cessione del quinto.
Cos’è la cessione del quinto?
La cessione del quinto dello stipendio o della pensione è una forma di finanziamento regolamentata a partire dal 5 gennaio 1950, attraverso il decreto numero 180 del Presidente della Repubblica.
Riservata in un primo momento ai soli dipendenti del settore pubblico con contratto a tempo indeterminato, con la legge 80 del 2005, è stata estesa anche ai pensionati e ai dipendenti privati.
Quali caratteristiche ha la cessione del quinto?
La cessione del quinto è una forma di prestito a tasso fisso rimborsabile, in maniera automatica, tramite un pratico addebito mensile della rata in busta paga o dalla pensione, un siffatto automatismo azzera dunque il rischio di saltare i pagamenti. L’onere di trattenere le rate è di competenza del datore di lavoro o dell’ente di previdenza che devono versarle a cadenza mensile all’azienda che eroga il credito, fino all’esaurimento del debito. La rata è sempre sostenibile dato che non può superare un quinto dello stipendio netto percepito o della pensione (cioè il 20%), è proprio da qui che nasce la locuzione cessione del quinto.
È possibile ottenere liquidità in tempi brevi e fino a 75.000 euro, con piani di ammortamento variabili tra 2 e 10 anni, a patto che i dipendenti abbiano un’anzianità lavorativa di almeno 3 mesi e, nel caso dei pensionati, che il finanziamento non intacchi l’importo della pensione minima stabilita per legge.
Ovviamente l’ammontare percepibile dipenderà dall’importo della retribuzione o della pensione mensile.
Maggiore risulterà il netto mensile, più alto sarà l’importo che si potrà richiedere.
Il finanziamento può essere concesso anche a chi ha subito pignoramenti ed è stato iscritto al CRIF (Centrale Rischi d’Intermediazione Finanziaria) come cattivo pagatore. In quest’ultimo caso il prestito potrà essere utile per consolidare i debiti pregressi.
Come ogni altra forma di prestito, in caso di estinzione anticipata il debitore dovrà versare all’azienda creditrice il capitale residuo e gli interessi maturati fino a quel momento.
Per disposizione di legge la cessione del quinto è coperta da una polizza assicurativa; questa, che è già inclusa nella rata, contempla sia il rischio vita, in modo da tutelare gli eredi in caso di decesso del contraente, sia il rischio impiego nel caso in cui il dipendente che ha richiesto il prestito perda il lavoro.
Per i dipendenti del settore pubblico e privato e per i pensionati, un prestito erogato tramite cessione del quinto è dunque un’ottima opportunità per finanziare i propri progetti o fronteggiare le spese impreviste in quanto, oltre alle caratteristiche già menzionate, è anche un tipo di finanziamento rispettoso della privacy, poiché, essendo un prestito non finalizzato, non impone di specificare l’uso che si farà del credito ricevuto; inoltre ha il vantaggio che può coesistere con altri tipi di finanziamenti, come ad esempio la delega di pagamento o prestito delega (il cosiddetto doppio quinto), che permette di assicurarsi una rata corrispondente ad un ulteriore quinto dello stipendio netto mensile.
Che documenti servono per la cessione del quinto?
Per una valutazione iniziale della cessione del quinto occorre la busta paga o il cedolino della pensione. Successivamente, a seconda dell’azienda o ente di cui si risulta dipendenti o pensionati, occorrono determinati documenti, che in linea generale possono riassumersi nel documento di identità e nella tessera sanitaria, oltre alla busta paga e al certificato di stipendio per i dipendenti; per i pensionati occorre invece il cedolino della pensione o il modello OBIS/M e la quota cedibile.
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